Acqua
La vasca di prima pioggia e l’impianto idrovoro di via Torino, a Mestre, rappresenta un’opera di primaria importanza per la sicurezza idraulica del territorio e la salvaguardia dell’ambiente.
Il sistema fognario della Terraferma del Comune di Venezia è formato da un’unica rete di condotte di tipo misto che recapita le acque bianche e nere negli impianti di depurazione.
Solo in caso di piogge molto intense una parte di queste acque viene scaricata durante il percorso nei canali di bonifica dei Consorzi. Le restanti acque arrivano per il trattamento negli impianti di depurazione di Fusina e Campalto. L’ambito fognario che fa riferimento all’impianto di Fusina comprende i bacini di Zelarino, Gazzera, Chirignago, Mestre sud, Malcontenta, Marghera e zona industriale, dotati di fognatura mista, ad eccezione di alcune aree marginali di Trivignano e Asseggiano. Dopo il trattamento, le acque depurate sono scaricate in mare, davanti al Lido, a una decina di km dalla costa.
L’ambito che fa riferimento al depuratore di Campalto, nel quale ricade la vasca di prima pioggia di via Torino, è formato da due diversi bacini:
- misto, con un’unica rete fognaria, nell’area di Mestre più urbanizzata: via Torino, Mestre centro, San Giuliano, Carpenedo, Bissuola e Favaro;
- separato, con fognature nere che vengono fatte confluire e sono trattate nel depuratore di Campalto, e fognature bianche che invece sversano le acque di pioggia nella rete di canali di bonifica. Questa rete è al servizio di Campalto, Villaggio Laguna e Tessera.
Il bacino sotteso dall’impianto di via Torino ha un’estensione di 140 ettari: è delimitato a nord dal canal Salso, a est da via Cappuccina, a sud dalla ferrovia e si chiude con l’impianto nel quale confluiscono le acque raccolte attraverso un grande collettore largo 3 metri e alto 2 realizzato sotto la sede stradale di via Torino.
Il nuovo impianto è costituito da una vasca di prima pioggia, con un diametro di 35 metri e 13 metri di profondità utile, in grado di contenere 12.500 metri cubi di acqua (12 milioni e mezzo di litri).
Questa vasca consente di trattenere, durante le piogge intense, il primo flusso inquinato dal lavaggio delle strade e degli stessi collettori fognari per inviarlo successivamente al trattamento nell’impianto di depurazione di Campalto. C’è poi un impianto idrovoro che, una volta riempita la vasca con le acque inquinate di prima pioggia, garantisce lo smaltimento delle acque in arrivo all’impianto con una portata di 10 metri cubi al secondo (10.000 litri) che si aggiungono agli attuali 3,5 metri cubi al secondo allontanati dall’idrovora del Consorzio di bonifica.
Le acque di seconda pioggia – cioè quelle che cadono dopo che la prima pioggia ha lavato gli inquinanti dal terreno – dopo essere state sollevate dall’impianto idrovoro confluiscono in un nuovo collettore che scarica nel canal Salso.
L’impianto è dotato di un gruppo elettrogeno con una potenza 1.750 kva in grado di sopperire completamente a un’eventuale interruzione dell’erogazione di energia elettrica.
Per mitigare l’impatto ambientale l’intero impianto è stato interrato e la superficie seminata a verde.
L’opera (i lavori hanno preso il via a inizio 2020) è stata finanziata dal Comune di Venezia con 8 milioni di euro del Patto per lo sviluppo di Venezia poi confluito nel Fondo di sviluppo e coesione 2014 - 2020.
La Direzione Ingegneria di Veritas ha curato sia la progettazione che la direzione lavori. I lavori sono stati eseguiti delle imprese VPS per le opere civili e GPG per le opere elettromeccaniche.