Rifiuti
Nato dall’accordo ministeriale per riutilizzare la CO2
I consiglieri della quarta e quinta commissione consiliare del Comune di Venezia (guidati dai due presidenti Deborah Onisto e Alessio De Rossi) hanno visitato questa mattina il Green propulsion Laboratory di Fusina, all’interno dell’area della società Ecoprogetto Venezia (controllata da Veritas).
Il GpLab – inaugurato a febbraio 2020 - è la struttura realizzata e gestita da Veritas nell’ambito dell’accordo per Porto Marghera tra Comune di Venezia e l’allora ministero dell’Ambiente, per promuovere e realizzare nel territorio comunale interventi di efficienza energetica e utilizzo di fonti di energia rinnovabile, attraverso sistemi efficienti, in grado di ridurre i consumi e le emissioni di anidride carbonica.
La maggior parte delle attività del GpLab è in collaborazione con i laboratori di ricerca delle Università di Venezia e Padova e sono finanziate da bandi e progetti regionali, nazionali, europei e con i fondi del Pnrr.
Le attività del GpLab sono state illustrate ai consiglieri dal direttore generale di Veritas, Andrea Razzini, e dal responsabile della struttura, Graziano Tassinato.
Tra i progetti più interessanti attualmente in corso ci sono la produzione di idrogeno dai batteri rossi estratti dalla Laguna di Venezia (selezionato e finanziato dall’Ente spaziale europeo); le Foreste liquide, cioè l'anidride carbonica emessa dagli impianti industriali catturata da alghe e luce per produrre bioidrogeno; e la collaborazione con una startup di giovani ingegneri che hanno messo a punto un sistema per recuperare i numerosi materiali (comprese le preziose terre rare) contenuti nei pannelli solari esauriti e non più utilizzabili. O, ancora, il progetto Ecopolimeri, che collauda la produzione di plastiche biodegradabili, che possono essere utilizzate per la produzione di tacchi delle scarpe.