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Venezia prima provincia del Veneto per la raccolta differenziata di acciaio, plastica, carta e cartone

Venerdì 13 Novembre 2020

Rifiuti

Anche il Conai (Consorzio nazionale degli imballaggi, l’organismo nazionale che sovrintende nel nostro Paese al sistema della differenziata) ha riconosciuto la bontà, l’efficacia e la virtuosità del sistema di gestione integrata dei rifiuti di Veritas.
Il territorio metropolitano di Venezia e il Comune di Mogliano Veneto (Tv) – l’area con 850.000 residenti e 50 milioni di presenze turistiche nella quale il Gruppo Veritas gestisce il ciclo integrato dei rifiuti – sono stati infatti collocati dal Conai al vertice regionale della differenziata. In pratica è il vertice nazionale, visto che il Veneto è una delle regioni più avanzate d’Italia per quanto riguarda la raccolta e il trattamento dei rifiuti.
I dati relativi al 2019 assegnano infatti a Venezia il primato regionale per la raccolta di acciaio (8,1 kg/abitante/anno, media regionale 5,35 kg); carta e cartone (36,1 kg/abitante/anno, media regionale di 26,50 kg); e plastica (51 kg/abitante/anno, media veneta 25,67 kg). Seconda posizione, invece, per la raccolta del vetro (51,44 kg/abitante/anno, media veneta di 41,59 kg).
Inoltre, il mese scorso il Consorzio Ricrea (il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi di acciaio) ha premiato Veritas e il Comune di Jesolo per l’impegno nella raccolta dell’acciaio e dei metalli.
Si tratta di numeri davvero lusinghieri, che premiano gli sforzi dei cittadini e dei Comuni per fare sempre di più e meglio la raccolta differenziata, e per rendere il nostro territorio un’eccellenza assoluta in Italia in materia di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti.
Questa evidenziata dal Conai è però solo la punta di un iceberg, che nel corso degli anni è diventata sempre più grande.
Dal 2018, per il terzo anno consecutivo, Ispra ha certificato che Venezia è la prima Città metropolitana e il primo Comune d’Italia con oltre 200.000 abitanti per percentuale di raccolta differenziata.
Percentuale che, peraltro, continua a crescere: dal 70,74% del 2019, la differenziata è arrivata nel periodo gennaio-settembre 2020 al 73,18%, con punte di assoluta eccellenza e ben 18 dei 34 Comuni di Veritas sopra l’80%. Otto - tra questi anche San Donà di Piave e Mira, il terzo e quarto Comune della provincia di Venezia per numero di abitanti - sono pure considerati da Legambiente rifiuti free, (e per questo premiati il mese scorso) perché associano alte percentuali di differenziata a bassa produzione pro capite di rifiuto secco residuo.
Tolti i materiali differenziati (che seguono le varie filiere) dalle 530.000 tonnellate di rifiuti che ogni anno il Gruppo raccoglie nel proprio territorio, restano circa 155.000 tonnellate di rifiuto secco residuo, che vengono prima vagliate per recuperare ulteriori materiali riutilizzabili, poi asciugate per eliminare l’acqua. Risultano così 60.000 tonnellate di Combustibile solido secondario (il 12% del totale raccolto) che nel nostro territorio diventano energia.
Questo ciclo virtuoso, e all’avanguardia non solo in Italia ma anche in Europa, consente a Veritas di ridurre al 3% l’utilizzo della discarica, che con oltre il 50% resta invece il sistema di smaltimento purtroppo più diffuso nel nostro Paese.
Quindi, utilizzo della discarica quasi nullo, alta percentuale di differenziata e conseguente ridotta produzione di rifiuto secco che comunque poi diventa energia, consentono a Veritas di riciclare, trasformare o riutilizzare l’82% dei rifiuti raccolti nel proprio territorio.
Tutte le filiere delle differenziate del Gruppo sono tracciate e certificate: per i cittadini è la garanzia che ogni cosa è fatta a norma di legge e che nulla di quello che loro separano viene poi sprecato.
Resta certamente da migliorare la qualità delle differenziate, al cui interno ci sono ancora troppi scarti e materiali estranei, e del rifiuto secco residuo, che per circa il 50% è composto non di rifiuti ma di materiali che invece dovrebbero finire nelle differenziate.
Con l’aiuto di Veritas e dei Comuni, che periodicamente verificano e adeguano i sistemi e le modalità di raccolta per renderle sempre più efficienti, serve dunque un ulteriore sforzo da parte dei cittadini per aumentare la differenziata, far scendere la quantità di rifiuto secco e chiudere così il cerchio dell’economia circolare.