Nel primo quadrimestre del 2023, gli ispettori ambientali di Veritas hanno effettuato 876 controlli contro l’abbandono di rifiuti e ingombranti e per il corretto conferimento dei materiali differenziati nel territorio del Comune di San Donà di Piave, 96 a Noventa di Piave, 1.012 a Jesolo, 1.109 a Cavallino-Treporti e 407 a Eraclea, per un totale di 3.500 controlli. Nel corso delle ispezioni sono state elevate 74 multe a San Donà di Piave, 11 a Noventa di Piave, 63 a Jesolo, 45 a Cavallino-Treporti e 42 a Eraclea, per un totale di 235 verbali. Gli ispettori ambientali hanno fatto anche 88 verifiche sul corretto pagamento della Tari a San Donà di Piave, 12 a Noventa, 72 a Jesolo, 51 a Cavallino-Treporti e 45 a Eraclea.
Questi dati dimostrano ancora la volta la necessità di un maggior rispetto del territorio e di un più alto livello di attenzione nella raccolta differenziata. Infatti, sia le analisi merceologiche periodicamente eseguite da Veritas che le segnalazioni e le multe degli ispettori ambientali evidenziano che ancora un buon numero di utenti (domestici, ma soprattutto non domestici) non si impegna a sufficienza quando separa i rifiuti. Queste persone conferiscono materiali estranei nelle differenziate oppure gettano nel secco residuo rifiuti che invece potrebbero essere trattati e trasformati. Tutto questo, oltre ad abbassare le percentuali di differenziata, provoca un danno ambientale ed economico (quindi appesantisce le bollette), perché il trattamento del rifiuto secco residuo costa molto di più di quello del materiale differenziato. Comunque, il nostro territorio resta all’avanguardia in Italia per percentuali di raccolta differenziata e soprattutto per lo scarsissimo utilizzo della discarica.
Lo scorso anno, nei 45 Comuni dove il Gruppo Veritas gestisce il ciclo dei rifiuti (l’intera Città metropolitana di Venezia più Mogliano Veneto) sono state raccolte 509.560 tonnellate di rifiuti, 349.801 di queste (71,77%) hanno seguito il ciclo delle differenziate e sono diventate materie prime seconde, quindi nuovi materiali. Il rifiuto secco residuo, cioè tutto quello che attualmente non è possibile riciclare o trasformare, è stato però ulteriormente vagliato per recuperare materiali riutilizzabili conferiti per errore, ed è stato prima trasformato prima in Combustibile solido secondario (Css), poi in energia elettrica.
L’anno scorso l’impianto di Fusina della società controllata eco+eco ha trasformato in Css 162.000 tonnellate di rifiuti: il secco residuo raccolto più i sovvalli, cioè gli scarti e gli errori delle raccolte differenziate. La lavorazione dei rifiuto secco residuo ha prodotto circa 80.000 tonnellate di Css, 32.000 delle quali sono state utilizzate per produrre energia nell’impianto di Fusina mentre il resto è stato inviato in altri impianti, in attesa della seconda linea che renderà il nostro territorio autosufficiente dal punto di vista degli smaltimenti. L’utilizzo del Css ha prodotto energia per oltre 27 milioni di kWh il 72% dei quali è stata utilizzata per alimentare gli impianti, mentre il resto è stato ceduto alla rete nazionale. Tenendo conto del consumo medio di una famiglia, l’energia prodotta da Veritas dalla combustione del Css (quindi da fonte rinnovabile e non fossile) ha consentito di soddisfare il fabbisogno elettrico annuale di oltre 2.500 nuclei familiari.